Nel pomeriggio di sabato 23 ottobre 2010, gli attivisti della Casa In Movimento, recatisi sul posto, si sono trovati di fronte ad uno scenario inquietante. Il manifesto che pubblicizza la Scuola Popolare Migranti strappato; la stele con i loghi delle associazioni che compongono la Casa infilato nel bidone della spazzatura; ma, cosa ancora più surreale, un gruppo di sedie disposte in circolo di fronte all'ingresso della sede. Purtroppo, a tutto ciò – già grave – si è aggiunta un’ulteriore, inquietante scoperta. Le serrature delle porte di ingresso sono state bloccate con della colla, mentre l’unica porta agibile è stata chiusa con un lucchetto. Il gesto purtroppo viene ripetuto la notte successiva, rischiando concretamente di impedire la scuola popolare per migranti donne che si tiene il pomeriggio.
Cosa strana di queste azioni: nessuna scritta o simbolo a rivendicazione.
Ciononostante, il significato di questo gesto vile e intimidatorio ci sembra chiaro: qualcuno a Cologno Monzese non vuole che il lavoro della Casa prosegua. Qualcuno vuole fermare la Casa In Movimento. Qualcuno che non firma, ma si definisce per i suoi metodi. Con quale parola definire questa aggressione se non fascista? Perchè negare l'agibilità politica di un luogo in cui si sperimentano “nuovi mondi possibili”? Un luogo caratterizzato da attività come la Scuola Popolare Migranti dell’Associazione Cultura Popolare, la ciclofficina popolare Gasolio, le serate culturali e gratuite, i momenti di dibattito e approfondimento del Laboratorio contro la guerra infinita. Un luogo attraversato da centinaia e centinaia di persone diverse, durante questi quattro anni di attività. Un luogo aperto ai migranti, che con la sua pratica quotidiana tenta di aprire una breccia nel razzismo strisciante di questi anni.
In ogni caso, la Casa In movimento non si ferma. Le attività già in programma continueranno, così come continueremo ad immaginare nuovi progetti per il futuro. Di fronte alla stupidità e alla violenza di questa aggressione, la Casa continua e continuerà ad usare i suoi strumenti di sempre: creatività, relazioni alla pari, cultura per tutti, accoglienza, antirazzismo e antifascismo.
Casa in Movimento